Tra le 17 regole fondative del calcio, una sull’allenatore non c’è. Lacuna sorprendente data la straordinaria evoluzione del ruolo, soprattutto nel nostro Paese. Ne dà ora testimonianza letteraria Allenatori d’Italia – Storia, storie e numeri in forma di primo dizionario dei 603 tecnici della Serie A dal 1929 a oggi, firmata da Gianni Marchesini e Andrea Santoni.
Il progetto temerario, basato sui 90 tornei a girone unico, sostenuto da AIAC, FIGC e Lega Serie A, è stato completato in un quinquennio, tra ricerche d’archivio, fonti dirette e redazione appassionata. Da Achilli a Zucchini, dai recordmen Rocco, Mazzone, Trapattoni a Konko, una sola giornata in panchina (da 600° tecnico di A); dai primi maestri ungheresi del 1929-30 fino a contare 150 stranieri di 24 Paesi che hanno preso parte allo sviluppo della scuola italiana.
Biografie, imprese e cadute di personaggi minori e dei giganti della panchina, elencati alfabeticamente ma assegnati a categorie di merito, dopo un primo certosino lavoro di inquadramento anagrafico, che ha portato anche ad alcune scoperte, come nei casi di Antonio Vespucio Liberti e di Frank Pedersen. Parte qualificante, la serie di statistiche conclusive, anche originali. Esempi. La Regione e la Provincia che hanno dato più allenatori alla Serie A? Milano. Il deb più giovane? Grassi, età 26,3. Quello più anziano? Russo, 70,6.
Testo arricchito da pagine sulla Nazionale e da focus sulla nascita dell’Aiac e del Supercorso di Coverciano. Insomma, un grande romanzo corale del calcio. Come corale, e animata da un forte legame amicale, è stata la scrittura di Allenatori d’Italia, che ha goduto del contributo di prefatori d’eccezione (Bortolotti, Cucci e Sconcerti), di alcune firme di prestigio del nostro giornalismo (Bocci, Fiesoli, Grilli, Monti e Polverosi) e di una squadra di giovani colleghi, altrettanto fondamentale.